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Lo guardai, annuii, e mi alzai. Presi il blocco, e lo tirai in piedi, per la mano.
Aspettai che avesse preso la bottiglia e, senza una parola di troppo salii sino in camera, tirandomelo dietro, il blocco sottobraccio stretto come un tesoro.
Lo sentivo stupito, quasi non si aspettasse ciò che avevo proposto. Sospirai appena, impercettibilmente, più per abitudine che per altro. Aprii la porta di camera mia in un secondo, e mi ci infilai. Andai a lasciare il blocco in un cassetto della scrivania che stava in obliquo di fronte alla finestra. Tolsi un paio di vestiti da sopra il letto, e sfilai la maglia, andando a lasciare il tutto nei panni sporchi.
-Scusa il casino-
Mormorai, più per circostanza.
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Mi diressi in camera sua, seguendolo. Appena dentro piantai la bottiglia sul comodino vicino al letto.
Alla sua frase, scrollai le spalle. Non m'importava del casino di camera sua. Era più buia della mia, pulita sicuramente dalle cameriere ma sicuramente molto meno usata. Sembrava che le uniche cose utili fossero scrivania, bagno e letto.
Mi sedetti sul materasso, riprendendo la bottiglia e bevendo, come se ormai fosse acqua. Deglutii e mi sdraiai con la schiena sul letto, aspettandolo.. -
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Mi stiracchiai e sfilai le scarpe, lasciandole vicino al letto, in fondo. Mi rendevo conto del fatto che sicuramente camera mia era più scura e più incasinata delle altre camere, per lo meno lo era più di quelle in cui ero già stato. Mi concessi questi pensieri mentre lo raggiungevo. Mi sedetti a cavalcioni su di lui, disinvolto, rimasi qualche secondo a guardarlo, dopo di che mi chinai a baciarlo, con delicatezza, probabilmente una delicatezza e una cura che non ci si aspettava da un amante del sesso dozzinale quale ero. . -
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Senza dire nulla, sfilai le scarpe mentre lo aspettavo e mi rimisi sdraiato, paziente. Non avevo alcuna fretta.
Quando mi salì addosso l'osservai, la camera era completamente in penombra se non buia: tenere illuminata a giorno la stanza a lungo ci avrebbe infastidito entrambi.
Distinguevo perfettamente sagoma e dettagli e anche lui riusciva, perchè mi baciò sulle labbra al primo tentativo.
Posai una mano sul suo fianco, l'altra sulla schiena a cingergli il busto delicatamente, come mi stava baciando lui.. -
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Quasi mi stupii di quel ricambiare la delicatezza. Non era una cosa a cui ero abituato. Mi staccai, qualche millimetro appena, lo guardai negli occhi e mi chinai ancora, in un altro bacio, stavolta più profondo. Quando mi staccai, dopo poco, mi allontanai più di quanto avessi fatto prima. Mi chinai sul suo collo, piano, una scia di baci e saliva che scendeva sino al petto, che liberai dalla maglietta. . -
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Mi lasciai baciare e spogliare. In quel momento pensai che era così simile al tempo che trascorrevo con mille altre donne, ma così diverso. Non so perchè fossimo così delicati l'un l'altro, forse perchè non conoscevamo i corpi e non sapevamo ancora cosa piacesse al partner, ma era ben diverso da cosa facevo con altre persone.
Non c'era alcuna fretta ecco, era come se cercassimo di capirci prima di iniziare.
Gli accarezzai i capelli scuri, osservandolo mentre giocava con la mia pelle e mi rilassai, tranquillo.. -
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Scesi appena sino all'ombelico e tornai su, ripercorrendo il tragitto al contrario. Tornai alle sue labbra, che erano incredibilmente morbide. Tornai a baciarle, senza fretta, con calma, curioso quasi. Mi staccai un secondo solo, per sfilare la maglietta, e tornai poi a baciarlo, piano. Quasi senza pretese. . -
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Era forse la cosa più rilassante del mondo, sentivo tutti i nervi rilassarsi, i muscoli sciolti e la mente vuota.
Mi misi a sedere, tenendolo sulle mie gambe continuai il bacio, approfondito ma pur sempre lento, pacato, dovevamo ancora scambiarci i sapori dopotutto, anche se erano alterati dall'anice del liquore.
Gli accarezzai schiena e cosce, delicato, con le labbra sul suo collo. M'inebriai del suo sangue, che avevo solo assaggiato di sfuggita e di cui non ricordavo nemmeno l'odore, per poi baciargli ancora le labbra. Erano fredde le sue, ma ugualmente invitanti.. -
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Socchiusi appena gli occhi e passai un braccio attorno alle sue spalle. Mi chinai appena sul suo viso, in cerca delle sue labbra, di nuovo, premendo piano il bacino contro al suo, quasi con delicatezza, per quanto si potesse trattare di un gesto delicato. Passai la mano libera tra i suoi capelli, le dita che rimanevano impigliate nei ricci castani. . -
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Gli accarezzai la schiena, poi scesi più in basso, accarezzandogli il fondoschiena in maniera delicata. Lo baciai ancora, mordendogli il labbro inferiore, ma con attenzione particolare a non toccarlo coi canini.
Mugolai a contatto col suo bacino, in mugolio quasi impercettibile e tornai ad accarezzargli le cosce, leccandogli le labbra per poi approfondire ancora di più il bacio, un po' più rapidamente.. -
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Tutta quella calma era piacevole, ma al tempo stesso mi confondeva. Non c'ero abituato. Lo spinsi steso sul letto, e mi chinai di nuovo su di lui, a cavalcioni sul suo bacino. Le labbra sul suo collo, gli slacciai i jeans, deciso a sfilarli e a rendere più vicino il contatto. . -
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In effetti, Jakub non sembrava uno da "per favore, fai piano". Tutt'altro.
Non mi sbagliavo e me lo fece capire quando lo sentii armeggiare con i miei jeans. Sorrisi, nel buio, piazzai una mano al bottone dei suoi, cercando di capire a tatto da quale lato si potesse sganciare l'apertura.
L'altra mano la infilo ancora tra i capelli corvini, sono morbidi e lisci. Sospiro di piacere e socchiudo gli occhi, slacciando finalmente il bottone.. -
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Sfilai i suoi, in un paio di secondi, dopo di che andai ad aiutarlo, togliendo i miei con un movimento veloce delle gambe, spingendoli in basso con una mano.
Li lasciai cadere sul pavimento, vicino a una pila di libri che possedevo da tempo, così letti e riletti che il dorso era ormai un insieme di pieghe su cui il titolo si leggeva a stento.
Tornai a chinarmi su di lui, gli scostai qualche ciocca di capelli fastidiosa da sopra il naso e socchiudendo gli occhi lo baciai di nuovo.. -
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Posai le mani sulla sua pelle calda, sulle costole e passai poi il dito sulla sua colonna vertebrale.
Mi sembrava una situazione strana, tutto un terribile paradosso, perchè in quella situazione strana mi ci ero volutamente e coscientemente incastrato. Non volevo far sesso con lui, tanto quanto lo volevo. Lo volevo dal primo istante che l'avevo visto eppure, lì, in quella stanza buia e tanto spoglia, niente sembrava essere al suo posto.
Né io, né lui. Non eravamo persone spoglie, quel freddo non ci apparteneva e tanto meno la foga che ci spingeva, nonostante tutto, ad andare avanti.
Avanti a tal punto che spostai le labbra dalle sue, per posarle sul suo collo pallido come il resto del corpo, a tal punto che le mie mani scivolarono rapide fin sotto il coccige raggiungendo l'orlo dei suoi boxer mentre le labbra vagavano, veloci.
Come avevano fatto su decine e decine di corpi prima del suo.. -
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AshHurricane;
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Avevo sempre avuto problemi a chiudere la mia mente da quella degli altri, a tentare di schermarmi dalle loro emozioni. Ciò che da molti era considerato un dono, era per me una maledizione. Avevo conosciuto innumerevoli vampiri capaci di sentire le emozioni attorno a loro, alcuni solo se toccati, altri nel raggio di pochi metri, altri ancora solo di alcune persone, con determinate caratteristiche, magari gli occhi blu. Ma nessuno mai, come me. Uno strano dono, quello di sentire le emozioni di ogni essere vivente sulla Terra, pericoloso forse.
Mi ci erano voluti anni per imparare a schermare la mia mente, e fare in modo di sentire solo una piccola area circoscritto attorno a me, e a volte magari non sentire nessuna emozione. La maggior parte delle volte, non riuscivo a fare nulla per evitare di ascoltare cosa provava una persona. Come in quel caso.
Mi affidai ai sensi di Dorian piuttosto che ai miei, liberai entrambi dei boxer, lo tirai appena di nuovo a sedere, sempre addosso a lui. Posai la fronte contro la sua, e presi a ondeggiare, piano, strusciando il bacino al suo.
Mi fidai del suo senso di scompostezza, mi fidai del suo farselo andare bene, mi fidai del suo voler continuare, in assenza dei miei..
1.1 PainfulJakub-Dorian |
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